In origine era il logo.
di Carlo Tartaglia
In origine era il logo.
E il logo è quella cosa che per molti è sinonimo di marca, brand, azienda e basta a se stesso, è sufficiente appiccicarlo ovunque e ti renderà riconoscibile.
In realtà le cose sono un po’ più complesse di così.
Il logo è solo uno degli elementi che costituiscono un sistema più complesso: segni grafici, caratteri, colori e toni di voce che contribuiscono a creare quello che potremmo riassumere con la parola ‘brand’, ovvero tutto quell’insieme, si spera armonico, che definisce la personalità di un’azienda e come questa viene percepita dal resto del mondo.
Da un po’ di tempo a questa parte, il logo, da monolite che era, sta uscendo dalla sua zona di sicurezza per esplorare nuove possibilità, modificandosi, smembrandosi, adattandosi alle situazioni.
In sostanza, è diventato un elemento dinamico, per aumentare la sua riconoscibilità, per entrare in contatto con le persone in modo più fluido e meno lapidario, contribuendo a creare un ambiente in cui il brand diventa più versatile, adattabile e in grado di comunicare meglio con le persone con cui ha a che fare.
In fondo, qualcuno diceva che è solo chi meglio si adatta a sopravvivere.