Attenzione, Fake News!
di Jacopo Pagani
Il fenomeno delle fake news esiste grazie a meccanismi psicologici ben conosciuti dagli studiosi del comportamento.
Questi meccanismi riguardano i processi decisionali messi in atto dalle persone quando devono prendere decisioni importanti e compiere scelte, specialmente in condizioni di incertezza.
Ne parleremo riferendoci al pensiero di Daniel Kahneman, che nel suo libro “Pensieri Lenti e Veloci” descrive metaforicamente due sistemi che coesistono nel nostro cervello: sistema 1 e sistema 2.
Il primo è un sistema automatico, molto veloce e poco preciso, il secondo è un sistema riflessivo, accurato e relativamente “pigro”.
Quasi sempre i due sistemi lavorano in sinergia: le informazioni vengono rapidamente elaborate dal sistema 1 e qualora palesemente errate, rielaborate in modo più dettagliato dal sistema 2. Tuttavia in alcuni casi i due sistemi entrano in conflitto.
Succede che, per semplicità o necessità, le persone valutino in maniera automatica le informazioni in loro possesso e tali valutazioni, definite euristiche, possono portare a scelte sistematicamente distorte, ovvero bias.
La letteratura mostra come le persone siano propense a cercare informazioni che confermino le proprie ipotesi iniziali su determinate tematiche. Questo viene definito bias di conferma.
È semplice dedurre che nell’era digitale, chi sviluppa per diverse ragioni opinioni contrastanti con la realtà dei fatti – per esperienza personale, per senso comune, per appartenenza a un gruppo – troverà con molta facilità conferma nel web.
Nell’era dei big data, inoltre, le nostre ricerche sono continuamente analizzate e ci vengono mostrati contenuti in linea con i nostri interessi, dando vita ad un circolo vizioso che si autoalimenta: più si cerca di confermare una propria opinione, più verranno mostrati contenuti che la confermano.
Si sviluppano così sacche di disinformazione dalle quali è difficile uscire senza un controllo esterno.
Detto questo, bisogna tener presente che esistono molti altri meccanismi che favoriscono la diffusione di fake news facendo sì che il controllo del sistema 2 venga bypassato e che il sistema 1 prenda il sopravvento.
Per ragioni pratiche non possiamo analizzarli tutti in questo articolo, ma ci limitiamo a far presente che la diffusione di fake news può avere un impatto fondamentale sull’opinione pubblica e sulle scelte individuali, con ripercussioni inevitabili sul benessere individuale e collettivo.
È chiaro come questo problema diventi prioritario quando gli effetti negativi legati alla loro diffusione possono avere un impatto sulla salute pubblica.
Per contrastare la diffusione delle fake news sarebbe necessario agire su più leve:
1. Comprendere a fondo quali bias siano coinvolti nella loro diffusione.
2. Creare meccanismi che rendano più difficile, in termini di tempo ed energia, la loro condivisione, rendendo meno diretto il passaggio tra la lettura di una notizia e la sua condivisione.